Eliminata la rosolia in Italia, una vittoria per la sanità pubblica

Buone notizie per la battaglia contro le malattie infettive in Italia: la rosolia è stata ufficialmente eliminata dal nostro Paese, così come annunciato dalla Commissione di Verifica Regionale (RVC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

La rosolia, conosciuta anche come ”terza malattia”, è una malattia virale altamente contagiosa che colpisce principalmente i bambini. È caratterizzata da una eruzione cutanea maculopapulare rosa, che si diffonde dal viso al resto del corpo. I sintomi possono includere febbre lieve, mal di testa e gonfiore dei linfonodi dietro le orecchie e nel collo. La malattia è di solito benigna, ma può causare complicanze gravi durante la gravidanza, come difetti congeniti nel feto o aborto spontaneo, se la madre si ammala nelle prime settimane di gestazione.

L'eliminazione di una malattia comporta l’interruzione della trasmissione endemica in una precisa area geografica per un periodo di almeno 12 mesi, periodo che sale a 36 mesi per la dichiarazione ufficiale di eliminazione. L'eliminazione implica che la malattia non si diffonda più all'interno della popolazione, anche se possono verificarsi occasionali casi importati.

L'eliminazione di una malattia va distinta dalla “eradicazione”, che invece indica l'assenza totale della malattia e del suo agente causale in tutto il mondo, come è stato raggiunta, ad esempio, per il vaiolo. Risulta ovvio quindi come l’individuo non vaccinato possa contrarre la malattia nel momento in cui si reca in una area in cui la rosolia risulti endemica.

Per questi motivi, è fondamentale mantenere coperture vaccinali elevate e continuare a garantire la presenza di misure di controllo e sorveglianza per prevenire la reintroduzione della malattia.

Il successo è stato ottenuto grazie a diversi fattori. L'accesso alla vaccinazione, partito nel 1972 e rafforzato in particolare nell’ultimo ventennio, ha consentito di immunizzare una vasta percentuale della popolazione, favorendo la presenza di uno “scudo” protettivo. L'elevata copertura vaccinale è stata resa possibile grazie a politiche basate su un'adeguata informazione sui benefici e sulla importanza della vaccinazione, sensibilizzando l'opinione pubblica sull'argomento.

Fonti / Bibliografia
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