Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-25 in arrivo
Eliminazione di morbillo e rosolia, mantenimento dello status “polio-free” e rafforzamento della prevenzione delle patologie HPV correlate i principali obiettivi del Piano
È di prossima pubblicazione, previa approvazione della Conferenza Stato-Regioni, il nuovo “Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale PNPV 2023-2025” a distanza di 6 anni dalla pubblicazione dell’ultima versione ovvero il PNPV 2017-2019, prorogato fino al 2021 per l’intercorrente pandemia da Covid-19.
Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale rappresenta il documento programmatico attraverso il quale il Ministero della Salute definisce le modalità e gli obiettivi relativi alla prevenzione delle malattie evitabili attraverso la vaccinazione. Il focus principale del testo è quello di “’armonizzazione le strategie vaccinali in atto nel Paese, al fine di garantire alla popolazione, indipendentemente da luogo di residenza, reddito, livello socioculturale e status giuridico, i pieni benefici derivanti dalla vaccinazione, intesa come strumento di protezione sia individuale che collettiva”.
Le azioni prioritarie da intraprendere sono state individuate in particolare a seguito dell’evidenza di alcune criticità, quali:
- Disomogeneità tra le procedure e l’offerta vaccinale in ogni regione e P.A.: dopo la pubblicazione del PNPV 2017-2019 si era raggiunta una certa omogeneità di offerta vaccinale tra le Regioni. Tuttavia, con la disponibilità di nuovi vaccini, i calendari vaccinali regionali sono stati aggiornati senza seguire un razionale concordato a livello nazionale e creando diseguaglianze per la popolazione.
- Mancato raggiungimento dei valori target delle coperture vaccinali, con disomogeneità tra le regioni: la pandemia da
iCOVID-19 ha impattato sui servizi vaccinali
- Difformità nell’organizzazione e gestione del processo vaccinale, inclusa la registrazione delle vaccinazioni effettuate sul territorio nazionale: in assenza di standard definiti sull’organizzazione e gestione dei servizi vaccinali, sorgono problemi di equità nell’accesso alla vaccinazione e di efficienza sul territorio nazionale. Inoltre, in assenza di sistemi informativi standardizzati, si possono verificare criticità e divergenze nella stima delle coperture vaccinali.
- Difficoltà logistiche e organizzative da parte delle amministrazioni sanitarie locali per garantire l’erogazione e la piena fruibilità delle vaccinazioni inserite nel calendario vaccinale: non tutte le amministrazioni regionali hanno impostato e realizzato strutture organizzative stabili, in grado di gestire calendari serrati di vaccinazione nel primo anno di nascita e il prevedibile e auspicabile incremento dei volumi di attività determinati dall’adozione di un nuovo calendario.
- Necessità di revisione e aggiornamento dei LEA per permettere l’inclusione degli aggiornamenti del calendario vaccinale e dei relativi indicatori di copertura nei livelli essenziali di assistenza, garantendo così il diritto del cittadino a fruire di tutte le vaccinazioni previste dal calendario vaccinale
- Completamento del percorso di valutazione previsto sull’obbligatorietà delle vaccinazioni, così come previsto dal Decreto-legge 7 giugno 2017 n. 73, Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, modificato dalla Legge di conversione 31 luglio 2017, n. 119.
- Mancata definizione di un processo decisionale standardizzato per l’inserimento delle nuove vaccinazioni nel calendario e dei relativi finanziamenti dedicati alla produzione di analisi indipendenti di costo-efficacia e di HTA che possano essere utilizzate ai fini della valutazione di nuove indicazioni nel calendario vaccinale da parte del NITAG (Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle vaccinazioni) e del Ministero della Salute.
Gli obiettivi definiti dal PNPV 2023-2025, pertanto, sono:
- Mantenere lo status polio-free
- Raggiungere e mantenere l’eliminazione di morbillo e rosolia
- Rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie HPV correlate
- Raggiungere e mantenere le coperture vaccinali target strutturando reti e implementando percorsi di prevenzione vaccinale
- Promuovere interventi vaccinali nei gruppi di popolazione ad alto rischio per patologia, favorendo un approccio centrato sulle esigenze del cittadino/paziente
- Ridurre le diseguaglianze e prevedere azioni per i gruppi di popolazione difficilmente raggiungibili e/o con bassa copertura vaccinale
- Completare l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali regionali e mettere a regime l’anagrafe vaccinale nazionale
- Migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili da vaccino
- Rafforzare la comunicazione in campo vaccinale
- Promuovere nei professionisti sanitari la cultura delle vaccinazioni e la formazione in vaccinologia.
È utile ricordare che, data la velocità delle innovazioni scientifiche e tecnologiche in questo campo, il documento non fa riferimento alla specifica offerta vaccinale, riportata nel calendario vaccinale, ma raccomanda le strategie migliori per raggiungere gli obiettivi prefissati. Un’altra novità del piano è quella di separare il piano vaccinale dal calendario vaccinale, per permettere un continuo aggiornamento di quest’ultimo, che da quest’anno non contiene solamente l’offerta vaccinale attivamente e gratuitamente prevista per fascia d’età, ma anche le vaccinazioni raccomandate a particolari categorie a rischio (per condizione medica, per esposizione professionale, per eventi occasionali, per vulnerabilità sociali ed economiche).