Crisi Ucraina – Redatte le prime Indicazioni per Aziende Sanitarie Locali
Nella giornata di venerdì 3 marzo, il Ministero della Salute ha redatto una serie di indicazioni per l’esecuzione di tamponi e vaccini a beneficio dei profughi in arrivo dall’Ucraina, con una particolare attenzione a minori non accompagnati, donne in gravidanza e famiglie con un solo genitore.
A chi non possiede il PLF (Passenger Locator Form) né la certificazione verde Covid-19 sarà eseguito un tampone antigenico o molecolare da parte delle ASL nelle 48 successive all’ingresso in Italia.
Per i positivi e i contatti diretti varrà la normativa attuale, con le attuali misure di prevenzione e tracciamento.
Per quanto riguarda i vaccini anti-Covid-19, si raccomanda di vaccinare tutti i cittadini provenienti dall’Ucraina a partire dai 5 anni di età che dichiarino di non essere vaccinati o non siano in possesso di documentazione attestante la vaccinazione.
Una volta effettuata, la vaccinazione verrà registrata, e al beneficiario verrà assegnato un codice STP.
Infine, per quanto riguarda le altre vaccinazioni, analizzando i dati a disposizione sono state riscontrate coperture più basse rispetto alla media italiana, per cui si raccomanda alle ASL di offrire ai minori di 18 anni, la somministrazione di quanto previsto dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale o il completamento del ciclo vaccinale e agli adulti i seguenti vaccini, in base al loro stato vaccinale
- Difterite, Tetano, Pertosse, Polio
- Morbillo, Parotite, Rosolia (eccetto donne in gravidanza)
- Valutare eventuale vaccinazione per Varicella
- Valutare eventuale vaccinazione per Epatite B (HBV) in caso di negatività al virus