Vaccini Covid fase 2: la Regione Toscana prepara 15 maxi strutture da mille iniezioni al giorno
Previste poi altre trecento strutture medie e piccole. Per gli over 80 tre canali: portale web, call center e medici di famiglia.
Saranno 310 le strutture coinvolte nella fase 2 della vaccinazione anti Covid-19. La Regione Toscana sta preparando la sua rete per le somministrazioni dei vaccini destinati agli anziani, ai fragili e al resto della popolazione e sta mettendo in piedi il sistema di prenotazione.
Ci saranno 15 Hub in grado di fare circa 1.000 vaccini al giorno e che saranno aperti anche 12 ore al giorno. Poi verranno attivate 62 strutture di medio volume, dove si stimano tra le 240 e le 480 somministrazioni. Infine sono state individuate 233 strutture a basso volume, cioè da meno di 240 dosi, che serviranno a coprire in modo capillare le zone più isolate evitando lo spostamento dei cittadini in particolare anziani e che verranno allestite in strutture Asl territoriali, come distretti e poliambulatori.
La Asl Toscana Centro metterà a disposizione come Hub il Mandela Forum di Firenze, il Centro Pegaso (ex-Creaf) di Prato, il Pacini di San Marcello Pistoiese, la cattedrale ex Breda di Pistoia, la galleria commerciale dell'ospedale San Giuseppe a Empoli, il Mercato dei fiori di Pescia e probabilmente anche la Fortezza da Basso a Firenze. I punti vaccinali di medio volume saranno 34 e quelli a basso volume 78.
La Asl Nord Ovest metterà gli Hub nella Fiera di Carrara, al Terminetto a Viareggio, nel Polo fieristico di Lucca, all'ex Cpt di Ospedaletto a Pisa, in una tensostruttura davanti al comune di Pontedera, al Modigliani forum di Livorno. I punti vaccinali a medio volume saranno 15 e quelli a basso 63.
Infine nella Asl Sud Est gli Hub saranno nel Palasport di Siena, nel Centro affari di Arezzo e nel Centro commerciale Aurelia antica a Grosseto. I punti a medio volume saranno 13 e quelli a basso 99.
Per quanto riguarda le modalità di prenotazione si pensa di attivare tre canali. Il primo è il portale internet, già utilizzato dagli operatori sanitari. Poi sarà aperto un call center, abbastanza grande da poter rispondere a una grande massa di chiamate. Infine potranno essere direttamente i medici di medicina generale ad indirizzare le persone nei centri vaccinali.