In futuro sarà possibile vaccinarsi senza aghi e siringhe?

Anche il futuro dei vaccini è legato alle nuove tecnologie, grazie alle quali diventerà più facile vaccinarsi e sarà meno problematica l’immunizzazione nei paesi più poveri.

Sono molte le aziende impegnate in studi con lo scopo di trovare nuove vie di somministrazione per i vaccini, a discapito dell’utilizzo di aghi e siringhe. Vediamone alcune.

La Vaxxas, una startup australiana fondata nel 2011 da Mark Kendall (Australian Institute of Bioengineering & Nanotechnology, University of Queensland), sostiene di aver sviluppato un cerotto in silicone di 1x2 centimetri equipaggiato con migliaia di microaghi spessi quanto un capello e che bucano in modo assolutamente indolore lo strato superficiale della pelle per rilascia il vaccino. La vera rivoluzione di questa tecnologia (i dispositivi epicutanei come i cerotti sono già disponibili da tempo, ma sono eccessivamente costosi) è la sostenibilità economica del prodotto, utilizzando dosi di vaccino con concentrazione di adiuvanti più basse rispetto alla classica siringa, riuscendone ad amplificare comunque l’efficacia.

Ha superato con successo i primi test clinici nel 2017 un'altra tipologia di cerotto di facile applicazione e indolore, dotato di microaghi che si “sciolgono” dopo l’applicazione. Questo dispositivo di vaccinazione "fai-da-te" renderebbe più facile la vaccinazione nei paesi più poveri, visto la facilità di conservazione e trasporto e la possibilità di essere usati da chiunque.

La PATH lavora su un vaccino sotto forma di pastiglia; il prodotto è ottenuto da un normale processo di liofilizzazione e confezionamento in blister monodose. La soluzione risulta economica e minimizza il volume del prodotto rendendone più semplice il trasporto e lo stoccaggio. Inoltre, l’organizzazione no-profit con sede a Seattle collabora da tempo con PharmaJet, con sede sempre negli USA, per la realizzazione di una siringa con iniettore a getto monouso. Un “getto a pressione” fa penetrare il liquido del vaccino sotto la cute, in modo da poter eliminare così l’uso degli aghi, obbiettivo strategico nei paesi in via di sviluppo dove le carenze igieniche sono fortemente presenti e gli aghi possono facilmente diventare veicoli di infezioni, quali HIV, epatite B e C.

Moltissimi sarebbero i vantaggi portati dalle nuove vie di somministrazione dei vaccini: da un trasporto e stoccaggio più semplice alla facilità di utilizzo fino all'eliminazione del rischio di contaminazione degli aghi. Per i paesi in via di sviluppo tale soluzione rappresenterebbe un bel passo in avanti per il raggiungimento di alte coperture vaccinali, così come nei paesi industrializzati. Per la gioia di chi ha il terrore di siringhe e aghi.

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