Scelte ed opinioni sulle vaccinazioni dei genitori toscani

Online i risultati dell’indagine somministrata da ARS Toscana nel 2018.

In un contesto di sempre più acceso dibattito pubblico, l'ARS Toscana ha realizzato nel 2018 un questionario anonimo, somministrato online sul proprio portale e promosso attraverso il canale Facebook dell’agenzia stessa. L’indagine, rivolta ai genitori di bambini toscani di età compresa tra 16 mesi e 6 anni compiuti, si prefiggeva lo scopo di conoscere le loro scelte ed opinioni circa le vaccinazioni. Lo studio ha indagato principalmente l’entità della cosiddetta “esitazione vaccinale”, traduzione letterale dall’inglese vaccine hesitancy, atteggiamento manifestato da alcuni genitori di bambini in età pediatrica, scettici nei confronti delle vaccinazioni, che si concretizza con un rifiuto della vaccinazione oppure con un ritardo rispetto ai tempi indicati dal calendario vaccinale proposto dal Sistema sanitario.

I genitori che hanno partecipato all’indagine sono stati classificati nei tre distinti gruppi “pro-vaccini”, “esitanti” e “anti-vaccini”, in base alle risposte fornite circa la scelta di vaccinare i propri figli con il vaccino esavalente (Difterite-Tetano-Pertosse-Poliomielite-Epatite B-Haemophilus influenzae tipo B) e trivalente MPR (Morbillo-Parotite-Rosolia). I risultati hanno mostrato che il 45,9% dei genitori si è dichiarato pro-vaccini, il 49,3% esitante e il restante 4,8% anti-vaccini. I dubbi sulla sicurezza dei vaccini hanno rappresentato il principale motivo alla base dell’interruzione (55,2%) e del rifiuto della vaccinazione (60,1%). I risultati dell’indagine indicano inoltre che i genitori che hanno dichiarato di aver vaccinato i propri figli “entro i tempi previsti” sono il 52,9% per l’esavalente ed il 46,8% per il trivalente MPR, dati sensibilmente diversi dalle reali coperture vaccinali calcolate dalla Regione Toscana e pubblicate dal Ministero della Salute (oltre il 95% per entrambi i vaccini).

Le evidenze dello studio inducono pertanto a ritenere che il social network Facebook, che ricordiamo essere stato scelto per la promozione del questionario, sia un canale informativo in cui sembrano essere più attive e responsive le persone esitanti o contrarie nei confronti della vaccinazione. I social network in generale, dunque, potrebbero essere considerati un “luogo” privilegiato da parte dei servizi di prevenzione al fine di informare, sensibilizzare e promuovere campagne di vaccinazione.

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