Rosolia scomparsa in 80 paesi nel mondo, ma l’Italia non è tra questi
Per la prima volta, più della metà dei bambini nel mondo risultano protetti contro il virus della rosolia.
Secondo l’ultimo rapporto congiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dei Centri per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CDC), grazie ai progressi compiuti nella lotta contro la rosolia, oggi 80 paesi nel mondo hanno eliminato la circolazione della malattia. Questo è stato reso possibile grazie all'estensione dell’accesso al vaccino, soprattutto nei paesi a basso reddito. Il vaccino è sicuro e altamente efficace, dimostrando di prevenire oltre il 95% delle infezioni da rosolia.
A livello globale 3 bambini su 10 non sono protetti nei confronti di un virus che, se contratto in gravidanza, può essere trasmesso al feto con gravissime conseguenze, quali aborto spontaneo, morte alla nascita e disabilità permanenti. Il documento riporta come 26 paesi nel mondo debbano ancora introdurre il vaccino e stima che circa 100.000 bambini nascano ancora ogni anno con sindrome da rosolia congenita, che può comportare cecità, sordità e difetti cardiaci. Grazie all'aumento dell’accesso alle vaccinazioni, in molti paesi, come il Bangladesh, la rosolia è ormai diventata una malattia del passato. E, più di recente, ad aver eliminato il virus (ovvero non circola da almeno 12 mesi) sono state Bulgaria, Iran e Kirghizistan.
Non è questo il caso dell’Italia, dove, nonostante il piano di eradicazione in atto, i casi nel 2018 sono stati 20. Numero apparentemente piccolo, se confrontato con i 2526 casi di morbillo registrati nello stesso anno, ma che ci pone al terzultimo posto in Europa, dopo Germania (50 casi) e Polonia (351). Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) i casi di rosolia sono comunque in calo rispetto ai 68 del 2017 e ai 30 del 2016 e, grazie all'introduzione dell’”obbligo vaccinale” (Ddl Lorenzin), la copertura vaccinale per la prima dose nei nuovi nati è aumentata nel 2018 del +1,38% rispetto al 2017.
L’unico modo per garantire una protezione contro la rosolia, conclude il rapporto, “è assicurarsi che tutti i bambini siano vaccinati e che i sistemi di sorveglianza siano abbastanza forti da rilevare e rispondere rapidamente ai casi”. È necessario anche monitorare che, nei paesi in cui il vaccino è offerto, “non persistano lacune nella diffusione, tali da lasciare molte persone suscettibili”.