Vaccinazioni e strategie vaccinali: Eterogenee soluzioni operative tra diverse regioni e singole Asl

Il 22 gennaio 2019 a Roma, è stato presentato il rapporto di Osservatorio Strategie Vaccinali Roma: Modelli organizzativi differenti per singole regioni, spesso da Asl ad Asl della stessa Regione, sia in ambito pediatrico, che per l’adulto e l’anziano, per quanto riguarda i sistemi di attuazione del Piano Nazionale per la Prevenzione Vaccinale 2017-2019 (PNPV 2017-2019). Ma anche aspetti positivi sono stati evidenziati, come la grande capacità di adesione della quasi totalità delle regioni al calendario vaccinale e la centralizzazione delle procedure di acquisto, a livello regionale.

Il primo Rapporto dell’Osservatorio Strategie Vaccinali è stato presentato alla presenza tra gli altri di Claudio D’Amario (Direttore Generale Prevenzione Ministero della Salute), Paolo Bonanni (Coordinatore Board “Calendario Vaccinale per la Vita”), Giovanni Rezza (Direttore Dipartimento Malattie Infettive ISS) e del senatore Pierpaolo Sileri (Presidente Commissione Igiene e Sanità del Senato). Un’attività di ricerca scientifica coordinata dal dott. Michele Conversano, Direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Taranto e Past President della SItI e dal prof. Federico Spandonaro, C.R.E.A. Sanità.

Il grande merito del Piano nazionale Vaccini è stato quello di uniformare l’offerta vaccinale e ridurre il sistema di offerta a macchia di leopardo che si era generato fino alla sua introduzione. L'indagine condotta mette in luce alcuni punti di contatto, ma altrettante diversità che rendono il contesto nazionale una miscellania di soluzioni operative; queste rispecchiano in qualche modo le naturali distanze socio-culturali e territoriali che animano il nostro Paese, ma possono portare a risultati differenti, a volte ottimi e in altri casi deludenti, che impongono una continua valutazione comparativa.

Tali dati raccolti dall'Osservatorio, sono stati elaborati sulla base di una specifica survey (condotta con due questionari distinti, uno per alle vaccinazioni dell’infanzia e dell’età evolutiva e l’altro a quelle dell’adulto e dell’anziano) indirizzata a tutti i Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione presenti sul territorio nazionale (circa 80). Le principali informazioni analizzate sono relative a: tipologie di vaccinazioni offerte (incluse o meno nel PNPV 2017-2019); struttura organizzativa dei servizi vaccinali; presenza di anagrafe vaccinale informatizzata, modalità di accesso della popolazione alle sedute vaccinali, nonché iniziative di comunicazione per promuovere l’adesione ai programmi vaccinali. Come atteso, è emerso che in ogni Regione convivono di fatto scelte e organizzazioni diverse, sia in ambito pediatrico, sia per l’adulto e l’anziano.

Alla luce di questo, l’Osservatorio Strategie Vaccinali deve nel futuro integrare l’analisi, confrontandosi le ulteriori evidenze prodotte dalle survey condotte in seno alle Società scientifiche e Federazioni, a partire da quelle che compongono il “Board del Calendario della Vita” e tutte le altre categorie professionali coinvolte in ambito vaccinale, al fine di produrre una esaustiva conoscenza dei fenomeni, utile a rendere più omogeneo e razionale l’implementazione del PNPV”.

IL RAPPORTO IN SINTESI

  • Per quanto riguarda l’offerta gratuita delle vaccinazioni previste dal Piano Nazionale, tutte le Regioni dichiarano di aver adeguato il proprio calendario, almeno per l’età pediatrica, mentre il 95,5% degli intervistati ha affermato di aver avviato tutte le campagne di vaccinazione raccomandate per l’adulto/anziano.
  • Anagrafica Vaccinale: mancanza di uniformità e condivisione dei dati: si registra un’eccessiva frammentazione dei sistemi informativi, elemento preoccupante nell’ambito del percorso di realizzazione di un’anagrafe unica nazionale, prevista per il 2019 dal PNPV. Se per le vaccinazioni pediatriche, si osserva che quasi tutti i Servizi considerati sono provvisti di un’anagrafe vaccinale informatizzata.
  • Governance: migliora la collaborazione multidisciplinare, ma manca la componente scientifica
  • Scelta e acquisto: centralizzazione delle procedure di acquisto nel 93-97% dei casi.
  • Somministrazione in età pediatrica: ancora poco coinvolgimento dei pediatri
  • Somministrazione nell’adulto da parte dei medici di medicina generale: bene influenza, meno l’anti pneumococcica, scarsa l’anti-zoster.
  • Rapporto con i Medici di Medicina Generale (MMG): Almeno per quanto attiene l’antinfluenzale non si discute che, per raggiungere annualmente la popolazione target, sia necessaria la capillare distribuzione e la promozione dei MMG, che sono gli unici a poter vantare un rapporto fiduciario e la conoscenza personale delle condizioni di salute degli assistiti.
  • Poco social la comunicazione vaccinale della Sanità pubblica.

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