Morbillo: Ancora due decessi in Sicilia, anche se il trend è in diminuzione

In Italia, dal 1 gennaio al 31 agosto del 2018, sono in totale 2.248, in calo rispetto a quelli registrati nei mesi di aprile e maggio in cui è stato osservato il picco epidemico con più di 400 casi per mese.

L’Istituto superiore di sanità rende noti i risultati dell’ultimo bollettino di monitoraggio che registra anche due decessi di adulti, di 29 e 51 anni avvenuti in Sicilia, nei mesi di aprile e maggio, nel picco di massima incidenza.

Entrambi, morti per arresto cardiocircolatorio, erano NON VACCINATI e presentavano, al momento dell’infezione, alcune patologie di base che ne compromettevano il sistema immunitario. I casi sono stati resi noti adesso poiché, nonostante la sorveglianza preveda l’aggiornamento degli esiti a distanza di 30 giorni dalla segnalazione, a volte l’accertamento della causa di morte può richiedere tempi più lunghi.

Dall’analisi emerge che, sebbene l’età mediana dei casi sia pari a 25 anni, circa un quinto dei casi (429) sono stati segnalati in bambini di età inferiore a 5 anni, di cui 138 avevano meno di 1 anno di età. Il 91,1% dei casi totali era NON vaccinato al momento del contagio e il 5,5% aveva effettuato una sola dose di vaccino. La metà dei casi ha sviluppato almeno una complicanza e quasi il 60% è stato ricoverato.

Questi dati ribadiscono l’importanza della vaccinazione come misura di prevenzione in generale e, in particolare, nei bambini e nei giovani adulti.

Nonostante l’aumento delle coperture vaccinali nel 2017 faccia ben sperare soprattutto nella riduzione dei casi nei bambini molto piccoli, è necessario mettere in atto iniziative supplementari rivolte alle popolazioni suscettibili sopra i 2 anni (adolescenti, giovani adulti, soggetti a rischio) e aumentare anche la consapevolezza dell’importanza della vaccinazione anche tra gli operatori sanitari tra i quali si registra ancora un numero elevato di casi (334 nel 2017 e 98 nel 2018).

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