LE 10 BUFALE PIU' COMUNI SUI VACCINI: FALSI MITI DA SMONTARE

Dicerie, falsi miti, convinzioni distorte, cerchiamo di fare chiarezza e prendiamo una linea comune: le vaccinazioni sono sicure ed efficaci.

  1. I vaccini causano l’autismo: Falso I numerosi studi scientifici effettuati e i dati epidemiologici disponibili non fanno emergere alcun nesso di causalità tra vaccini ed autismo. Lo studio di Wakefield del 1998, l’unico a riportare un legame causale fra il vaccino contro morbillo-parotite-rosolia e l’autismo, si è rilevato gravemente fallace e falsificato dallo stesso autore, il quale nel maggio 2010 è stato radiato dall’Ordine Professionale dei Medici.
  2. Troppi vaccini possono indebolire il sistema immunitario, soprattutto nei bambini più piccoli: Falso Fin dalla nascita, il nostro sistema immunitario incontra migliaia di virus e batteri e produce anticorpi diretti contro antigeni che li compongono. Se 30 anni fa venivano iniettati più di 3000 antigeni per vaccinare contro solo 7 malattie (difterite, tetano, pertosse, polio, morbillo, parotite, rosolia), ora, grazie ai progressi della ricerca scientifica, i vaccini sono molto più purificati: al giorno d’oggi vengo iniettati solamente 150 antigeni per vaccinare contro il doppio delle malattie (alle precedenti si sono aggiunte Haemophilus, epatite B, varicella, pneumococco, rotavirus e meningococco B e C). Questo numero di antigeni impegnano pochissimo il sistema immunitario e non sono in grado di indebolirlo.
  3. Tanti vaccini somministrati in un’unica puntura sono dannosi: Falso Il nostro sistema immunitario è in grado di riconoscere e rispondere contemporaneamente ad un elevatissimo numero di antigeni. Si stima che ogni bambino abbia la capacità teorica di rispondere a 10.000 vaccini contemporaneamente. Molteplici studi dimostrano come la produzione di anticorpi sia equiparabile per le somministrazioni multiple così come per le somministrazioni singole.
  4. Le malattie infettive stavano già scomparendo prima dell’introduzione dei vaccini: Falso Non c’è niente di più sbagliato. Anzi proprio grazie all’introduzione dei vaccini (seconda come importanza per la Sanità Pubblica solo a quella dell’acqua potabile) è stato possibile eradicare una malattia pericolosa e mortale come il vaiolo e a rendere la poliomielite endemica solamente in tre paesi al mondo: Nigeria, Afghanistan e Pakistan.
  5. I vaccini sono inutili, poiché le malattie infettive sono state debellate dai miglioramenti della qualità della vita: Falso Un esempio per tutti. La poliomielite è sempre esistita ed epidemie di polio si sono verificate in Europa anche negli anni ’50-’60, in un periodo contraddistinto da miglioramenti delle condizioni igienico-sanitarie. La carenza della copertura vaccinale ha causato l’esplosione di epidemie anche in tempi più recenti, come è avvenuto negli anni ’90 in Olanda, dove un gruppo di adepti della Chiesa Olandese Protestante Riformata si era rifiutata di vaccinare i propri figli. Alla fine furono registrati 72 episodi di infezione, con 2 morti e 59 paralizzati a vita.
  6. I vaccini sono inutili, poiché la maggior parte delle malattie prevenibili con le vaccinazioni sono scomparse o quasi: Falso La perdita di consapevolezza del rischio è uno dei problemi principali che ha portato al calo delle coperture vaccinali. La vaccinazione resta un’indispensabile strumento di prevenzione che permette di offrire sia una protezione individuale sia della collettività. I vaccini prevengono più di 2,5 milioni di morti ogni anno e per questo i bambini vanno protetti sin dai primi mesi della loro vita.
  7. L’infezione naturale è meglio della vaccinazione: prima tutti facevano il morbillo e nessuno è mai morto per questo: Falso L’infezione naturale di morbillo provoca encefalite in 1 su 1.000 bambini infettati e provoca la morte in 2 su 1.000 individui infettati. Anche la stessa rosolia è molto pericolosa, soprattutto se contratta durante la gravidanza, dove può portare a malformazioni congenite o addirittura alla morte del feto. Al contrario, la vaccinazione contro morbillo-parotite-pertosse può provocare, come complicanza, una grave reazione allergica solo in 1 caso su 1.000.000 di soggetti vaccinati. I benefici dell’immunità acquisita con le vaccinazioni superano di gran lunga i gravi rischi delle infezioni naturali.
  8. I vaccini contengono ingredienti e additivi pericolosi: Falso I vaccini sono composti da: uno o più microorganismi attenuati o inattivati, acqua distillata sterile o soluzione fisiologica sterile, adiuvanti tra i quali i sali di alluminio, stabilizzanti quali albumina e gelatina e antibiotici in dosi molto basse. Le minime quantità di queste sostanze non sono tossiche; in natura ne assumiamo quantità molto maggiori e possono causare reazioni allergiche in 1 caso ogni 2 milioni di somministrazioni. I sali di alluminio servono per stimolare la risposta immunitaria, rendendola duratura, mentre gli antibiotici per prevenire la crescita batterica. Infine i vaccini non contengono mercurio (completamente abbandonato dal 2002).
  9. I vaccini non sono efficaci, poiché non proteggono il 100% dei vaccinati: Falso Proprio perché i vaccini non hanno un’efficacia del 100%, è necessario mantenere percentuali di coperture vaccinali sempre alte. L’alto numero di soggetti immunizzati impedisce, infatti, la trasmissione delle malattie infettive anche alle persone che non hanno risposto in maniera efficace ai vaccini, instaurando così l’immunità di gregge.
  10. Il vaccino contro l’influenza non funziona: anche le persone vaccinate si ammalano: Falso Il vaccino contro l’influenza è un valido strumento di prevenzione. Tuttavia durante la stagione invernale capita di incappare in sindromi simil-influenzali, dando l’impressione che la vaccinazione non abbia funzionato. In realtà tali sindromi sono causate da altri virus (rhinovirus, adenovirus, virus parainfluenzali), che non rientrano nella vaccinazione, ma sono anche meno pericolose. La “vera” influenza è una delle malattie infettive a maggior impatto sociale, poiché provoca ogni anno in Italia da 5 a 8 milioni di casi con circa 8.000 morti e alti costi economici per la sanità pubblica. La vaccinazione antinfluenzale, offerta dal Ssn, è quindi fortemente raccomandata negli ultra 64enni e in quegli adulti con condizioni croniche a rischio.
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